Il Rischio

Ambientale

È la tua realtà che ci interessa proteggere. E lo sappiamo fare molto bene perché siamo i professionisti di A.LA.broker.

Il rischio ambientale: sicuro di conoscerlo davvero?

Il rischio ambientale riguarda TUTTE le aziende, indipendentemente dalle dimensioni e da cosa trattano.

Il tema dell’inquinamento ambientale è sempre più dibattuto e deve necessariamente entrare nelle agende di ogni organizzazione. Consideriamo la salvaguardia dell’ambiente un dovere per le future generazioni, per cui è importante adoperarsi per avere la certezza, non solo di operare secondo le normative vigenti, ma anche di preservare l’ecosistema e la biodiversità a lungo termine.

Nell’immaginario collettivo il tema del rischio ambientale riguarda solamente una ristretta tipologia di aziende, quelle, che per business “trattano” sostanze chimiche per gli usi più svariati o idrocarburi (raffinerie, depositi), o farmaceutiche. Eppure, non è così; il rischio ambientale e lì dietro l’angolo per ogni azienda produttiva e commerciale, per ogni attività sia all’interno del proprio sito che all’esterno quando si è presso terzi.
La normativa non lascia dubbi…”chi inquina paga”, e non solo i danni per bonificare le acque e il suolo, ma soprattutto il ripristino degli habitat alterati, come? Sostenendo spese ed organizzazione per:

  1. Ripristino Compensativo:
    Creazione di area temporanea (per la durata degli interventi di ripristino primario) utilizzata per ripopolare l’area danneggiata (10 anni);
  2. Ripristino Primario:
    a) Bonifica di suolo e acque superficiali;
    b) Riforestazione piante e alberi danneggiati;
    c) Ripopolamento specie danneggiate (10 anni);
  3. Ripristino Complementare:
    Introduzione di nuova specie perché non si è riusciti a ripopolare una specie danneggiata.
Il rischio ambientale

Agire secondo le norme è sufficiente per scongiurare i rischi ambientali?

Non basta osservare la legge e le precauzioni per annullare i rischi ambientali. Tuttavia, ciò che oggi è una fonte di preoccupazione per tutte le aziende, sia di piccole, medie e grandi dimensioni, è avere la certezza di poter compensare eventuali danni grazie a una copertura di RISCHIO AMBIENTALE che comprenda ogni tipologia di ricaduta e disegnata su misura.

A livello globale, abbiamo finalmente raggiunto una maggiore consapevolezza delle possibili conseguenze disastrose che può avere un sinistro che coinvolge l’ambiente e del relativo impatto negativo che può avere sull’azienda (danni economici, legali, reputazionali).

Una corretta ed attenta compliance può tutelare o mitigare eventuali responsabilità, ma NON basta ad escludere l’aleatorietà di un evento e il successivo obbligo ad intervenire urgentemente, per circoscrivere e bonificare gli effetti di una tubatura rotta, di un impianto difettoso, di un incendio, di un evento atmosferico, di un evento catastrofale (inondazione/alluvione/terremoto), o sversamenti in fase di carico o scarico di terzi. Chi deve provvedere a bonificare è comunque il proprietario del bene esso sia, terreno, fabbricato, impianto, merci; e il proprietario può NON ESSERE il diretto responsabile (es. evento atmosferico/evento provocato da terzi in fase di lavorazioni presso il sito).
La normativa prevede che: “Entro 24 ore mettere in opera le misure di messa in sicurezza d’emergenza e dare immediata comunicazione a Comune, Provincia e Regione”.
Da questo momento inizia un iter molto complesso, lungo e costoso!

Il rischio ambientale

Quali sono le principali criticità legate al rischio ambientale?

A differenza di altre polizze RC più facili da comprendere e da gestire, le criticità rispetto al rischio ambientale sono molteplici:

  • la crescente complessità del quadro normativo
  • la maggior severità delle norme ambientali
  • gli elevati costi di bonifica del sito
  • le eventuali richieste di risarcimento provenienti da terzi
  • i costi del ripristino degli habitat inquinati
  • gli effetti negativi sulla reputazione aziendale
  • la perdita degli investimenti effettuati o i mancati ricavi
  • gli oneri di dismissione impianti
  • gli ingenti costi legali.

In Europa la copertura ambientale è obbligatoria mentre in Italia siamo ancora indietro rispetto al tema, difatti solo il 2% delle aziende ha una copertura rischio ambientale.

La complessità del Rischio ambientale si evidenzia in varie forme. In primis questo rischio è sostanzialmente non assicurato con le tradizionali polizze. Si, perché la polizza incendio nelle varie forme (rischi nominati; All-Risk), escludono categoricamente i danni derivanti da eventi che generano danni ambientali; e nella polizza di rcto, vengono compresi in modo molto blando e pericolosamente insufficiente (no degrado; no costi di bonifica interni; no ripristino habitat, sottolimite esigui). Nella sostanza crea false aspettative nell’assicurato inducendolo a ritenere di aver ben presidiata un’area criticissima salvo poi scoprire il contrario nel momento peggiore…al verificarsi del sinistro!
Altro aspetto molto importante e che, al contrario delle altre polizze di rct, questa prevedere un’attività diretta fin da subito dell’Assicurato e “indiretta” della Compagnia, cosa vuol dire? Che al momento del sinistro è l’Assicurato stesso (come da norma TU 152/2006), che deve agire per evitare, limitare e gestire la complessa attività che coinvolge da subito le Amministrazioni Pubbliche. Alla Compagnia assicurativa spetta il compito del controllo delle attività svolte dal proprio Assicurato. Beh direi che la differenza nella gestione del sinistro è completamente opposto!
Viene da se che le responsabilità in capo all’Assicurato si moltiplicano in modo geometrico con delicati e spiacevoli impatti sull’eventuale indennizzo.

Il rischio ambientale

Perché in Italia il rischio ambientale viene sottostimato?

Prima di tutto è un problema di cultura. Moltissimi non conoscono nemmeno i rischi correlati ad eventuali sinistri legati all’ambiente e non sanno di potersi assicurare, scongiurando danni a lungo termine e ricadute negative di grande impatto sulle sorti aziendali.
Poi ci sono altre problematiche, fra cui la difficoltà a strutturare un tipo di polizza molto complessa e articolata che in pochi sanno gestire a pieno.
Difatti, esistono pochissime compagnie assicurative in grado di stilare una polizza di questo genere perché, oltre alla sua connaturata complessità, richiede tempo, risorse, una visione e una conoscenza molto ampia del tema, qualcuno che voglia accollarsi il rischio in solido con l’azienda e che sappia poi gestire tutte le ricadute.

Proporre una polizza assicurativa è cosa semplice, non è altrettanto semplice “costruirla” per farla aderire alla realtà imprenditoriale che si sta valutando. Gli aspetti da tenere in considerazione sono tanti.
I questionari aiutano ad approfondire meglio l’area di intervento, ma non bastano. Altri aspetti compongono il puzzle di informazioni necessarie ad inquadrare non solo elementi tecnici ma anche notizie sulla governance, sulla compliance. Aspetti come: mercati di riferimenti del business; i prodotti finiti e le sue componenti; i fornitori; i clienti; i consulenti, i competitor.
Tutti questi elementi permettono di avere le informazioni perché il contratto, una volta redatto, non abbia solo una funzione statica ma anche dinamica, e sia portavoce di una vera politica di sostenibilità dell’Azienda.

Il rischio ambientale

Rischio ambientale: come lo gestisce A.LA. Broker?

La gestione del rischio ambientale di A.LA. Broker parte sempre con un’analisi iniziale molto approfondita in cui ragionare insieme per comprendere l’opportunità di gestire in maniera consapevole il rischio e affrontare il nodo principale correlato a eventuali danni:
il problema principale che deriva da qualunque evento imprevisto ambientale è che, oltre ai rischi diretti, ha derive inaspettate e una ricaduta potenzialmente enorme sul rischio ambientale allargato.

Un esempio per tutti? Immaginiamo che in un impianto di produzione prenda fuoco un capannone contenente scarti o sostanze considerate tossiche. Oltre ai pericoli per le persone e per l’azienda, un evento del genere potrebbe avere conseguenze a lungo termine inaspettate non previste. L’azienda dovrebbe rispondere anche degli interventi necessari a sanare e ripristinare beni “collettivi” al di fuori dai suoi confini. Basti pensare a voci come: degrado del suolo e del sottosuolo, degrado della qualità dell’aria, bonifica delle falde acquifere, ripristino di eventuali aree soggette a vincolo paesaggistico o naturali, recupero di beni demaniali, rallentamenti o danni alla circolazione e molte altre che possono colpirci a seconda del danno e della zona.

Non basta, dunque, assicurarsi dai rischi DIRETTI, è necessario pensare a tutte le possibili conseguenze INDIRETTE.

Il verificarsi di un evento produce vari danni, tecnicamente si possono condensare in due macrogruppi e cioè: danni DIRETTI MATERIALI e danni INDIRETTI IMMATERIALI O PATRIMONIALI.
La differenza sta, nella prima che il fuoco brucia la macchina (Danno Materiale), nella seconda che la macchina per il fatto che è bruciata NON PRODUCE PIU (Danno Immateriale o Patrimoniale)’.
Anche per il rischio ambientale si possono prefigurare due aspetti del danno uno DIRETTO ed un altro INDIRETTO, cioè derivante dalla necessità di adottare la “MESSA IN SICUREZZA OPERATIVA” e cioè: “quell’insieme di interventi eseguiti in un sito con attività in esercizio, idonei a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o di bonifica da realizzarsi alla cessazione dell’attività”

Il rischio ambientale

Come lavorano i risk manager di A.LA. Broker?

A.LA. Broker racconta una storia diversa, un approccio differente, persone capaci di guardare la tua azienda con ampiezza di visione, con spirito di condivisione e di ascolto.

I rischi ambientali hanno conseguenze non solo sull’ecosistema, ma riguardano il bene della collettività e la salvaguardia e la salute delle persone. Sono concetti molto importanti che trovano difesa esclusivamente in campo penale.
E proprio per dare ulteriore forza alle normative, nel 2015 sono state introdotte nuove fattispecie di reati penali detti: ECO REATI ed è stato così modificato il codice penale con l’inserimento di sub articoli, proprio sul tema ambientale (Legge 22 maggio 2015, n. 68) con aspetti molto cogenti per tutte le tipologie di aziende che contravvengono alla normativa.

L’ultimo passaggio che ha amplificato l’orientamento normativo sul tema ambientale è la eccezionale modifica della Costituzione all’Art. 9 implementandolo con un terzo comma: “La Repubblica…Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”

A.LA. Broker è al tuo fianco per garantirti una copertura che valuta ogni aspetto legato all’ambiente, anche quelli che nessuno prende in considerazione, coordinando, sempre a stretto contatto dei decisori aziendali, i numerosi interlocutori che entrano in scena quando si verifica un sinistro ambientale.

Sono i nostri professionisti sempre a tua disposizione e ti garantiscono assistenza globale e puntuale per permetterti di scongiurare rischi e ricadute in caso di danni all’ambiente.

La normativa ambientale è molto ampia ed estremamente corposa tanto da creare una vera e propria stratificazione di norme, che invece che facilitarne la comprensione, spesso la complicano oltremodo.
La normativa ambientale italiana è sostanzialmente condensata nel Codice dell’Ambiente TU 152/2006, poderoso tomo suddiviso in sette parti.
Non scordiamoci oltre al TU 152/2006, tutta la legislazione europea, le circolari ministeriali, le variazioni o aggiornamenti a leggi precedenti, le norme regionali e tutta la normativa secondaria come le sentenze che in questa materia sono molteplici.
Il trovarsi a gestire una problematica di tale complessità impone all’Azienda onde evitare pericolosi passi falsi, di avere proprio fianco in tutte le fasi, interlocutori esperti della materia.
Per questo A.LA.Broker è organizzate per mettere a disposizione il proprio network con specialisti nel settore ambientale.

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